Come vincere lo stato di blocco in arrampicata

27. August 2004

Il ritrovarsi in montagna legati ad una corda ed a un compagno proiettato verso la cima é un traguardo da raggiungere. Nonostante questo riferimento e la stessa passione che ci spinge ad arrampicare interviene un fenomeno a bloccare la nostra progressione. Cos`è che succede, dunque? La tensione della salita combinata con la paura di non farcela, inchioda il corpo a non proseguire. Subito dopo, nella nostra mente inizia a scorrere una risposta a tutto questo. È solo il tempo maturato in montagna che é ancora poco; per comprendere tutti gli atteggiamenti del corpo, dello stato della roccia, del vento e del freddo, bisogna che in noi si manifestano tutte queste sensazioni, ma la spinta a progredire dobbiamo cercarla nel nostro orgoglio, negli affetti lasciati a casa, negli amici, ed ecco che questo amor proprio ci carica di nuove energie per reagire ad uno stato di paura e privazioni di forze. Questa parentesi di trasformazione avviene in pochi attimi è come se si uscisse da un lungo letargo delle nostre membra, che non intendono più reagire e come se fossero assenti o bloccate. Il corpo inizia a reagire con vigore e determinazione, il proprio viso e sorriso s’irradia di felicità, reagendo nel trovare i passaggi e nel seguire la corda. Solo in questi momenti che si incomincia ad essere felice dentro, perché tutto è come un gioco, dove ogni sinuosità del corpo è un piacere, sentire le prese delle dite della mano che sono tutt’ uno con la roccia e così vale anche per i piedi. È questa soddisfazione che arricchisce la nostra conoscenza sviluppando sensazioni nuove e fornendo alla nostra mente e a noi stesse esperienze che rimarranno inalterate nel tempo. Per cui sono convinto, che quello che ci accade e quasi uno scoglio che ognuno deve provare e superare, con la stessa volontà e tenacia con cui affrontiamo la vita di tutti i giorni. In sintesi, queste situazioni critiche in arrampicata, sono cose normali nella fase di apprendimento "tutte da scoprire"! I nostri sensi, sono i nostri protettori, che ci mantengono in difesa, ed è giusto bloccarsi, quando la nostra mente non è in sintonia con i movimenti che dobbiamo fare, anche se davanti a noi è passato il compagno e la corda che ci lega allo stesso.

A questo punto, come si è parlato in precedenza, occorre dotarsi di tanto coraggio e volontà. Per il fatto che siamo in alto, e vicino al cielo e a volte burrascoso, in noi è sempre presente una fede, in qualsiasi credo, che ci spinge a salire con una carica di benessere e di gioia. Questo serve per trovare quella forma di equilibrio interiore, che allontana ogni forma d’ insicurezza e tristezza del nostro stato d’ animo.

Al termine dell’ arrampicata, il nostro corpo è carico di trasporto verso la natura che ci circonda. In noi i valori più cari che abbiamo si rafforzano, perché essi costituiscono la nostra felicità e punti di riferimento per l’ avvenire.

Modestino Melillo

veröffentlicht von damian