Si tratta di una via storica, aperta da Giovanni Demetz e Agnese Groppello nel 1936, situata sullo spigolo Sud-est del Grande Cir, viene ripetuta ed é diventata una via classica. A mantenere le sue caratteristiche di salita attraverso la nicchia e la fessura-diedro, sono stati i passaggi di tanti alpini dei corsi roccia del Villaggio Alpino di Corvara e dalla passione dei loro istruttori.

L’attacco della via si raggiunge dal Passo Gardena, prima per comodo sentiero, poi seguendo le tracce, lasciando sulla destra i detriti della frana del camino Adang, si attraversa in alto, per tracce evidenti, e raggirando uno sperone di roccia si giunge ad un terrazzino con un blocco incastrato.


 1° tiro: Dalla nicchia attraversando verso sinistra, per poi salire verso destra per una fessura-diedro con strapiombo, munita di madonnina, si continua dritto fino alla sosta sulla destra (IV e IV+).


 2° tiro: Continuare dritto sulla parete circolare rossastra, un chiodo, poi in direzione della nicchia, un vecchio cordino, offre un’assicurazione, poi in spaccata, con ottima presa sulla destra, si vince il passaggio, in basso un chiodo. Continuare per la fessura diedro, in spaccata, uscire a destra, per rocce facili, appena una sosta sulla sinistra, sorpassarla (perché scomoda), dopo poco metri, per terra chiodo, e quindi sosta (V e V+).


 3° tiro: Alcuni metri su terreno facile, poi prendere una paretina, sulla sinistra, con una fessura, da sinistra verso destra, un chiodo, appena innalzatosi, poi continuare a destra, e seguire il canale camino, procedere su parete rossastra, con una clessidra, vincere una placca ed uscire a destra, e continuare per rocce rotte fino ad una clessidra, sosta (IV e IV+).


 4° tiro: Dritti per la parete, in direzione del camino, un chiodo, poi aprirsi in spaccata e continuare fin dove finisce, e sfruttando l’erosione della parete di sinistra, con ottimi appigli, si passa su quest’ultima, giungendo su un piccolo terrazzino, che ci permette di girarci e di risalire la parete per poi arrivare a un canale che ci conduce alla sosta, sotto un testone roccioso, sosta (III e IV- aereo).


 5° tiro: Salire per roccia delicata, superare un terrazzo dietretico, con un chiodo nascosto, proseguire fine in cima, sosta attrezzata, con moschettone rapido (III e III+).


 6° tiro: Risalire la parete verso sinistra, fino ad un comodo terrazzo, con una clessidra artificiale (II).


 7° tiro: Salire per una fessura da sinistra verso destra su parete difficile, dopo poco un chiodo, traversare verso sinistra, per poi vincere uno strapiombo con fessura, ed uscire su un terrazzo, proseguire dritto, su roccia bianca, anello di corda, per placca e obliquando verso destra, si giunge alla sosta (IV e IV+).


 8° tiro: Raggirare lo spuntone sulla destra, difficile, e continuare per una cengia con roccia articolata sulla destra, fino ad una nicchia, con sosta (IV e III).


 9° tiro: Attraversare verso sinistra, un chiodo, poi in spaccata, con parete ricca di prese continuare verso sinistra, un chiodo, e con appigli sulla sinistra, uscire sulla parete soprastante fino alla sosta (V-).


 10° tiro: Per parete molto articolata, roccia grigia, munita di madonnine, salire dritto, fin dove la parete vine rotta da una fessura, chiodo con anello, continuare per roccia piena di buchi e prese, spostarsi un po’ a destra, un chiodo, quindi dritti, e dopo poco si esce sulla cengia, dove si effettua la sosta (IV).

 Accorgimenti tecnici:
 La via é consigliata ad alpinisti allenati ed esperti,
 Le soste debbono essere attrezzate, con fettucce e spezzoni di corda, solo in un caso c’é bisogno di rafforzare con qualche chiodo,
 I spezzoni di corda presenti nella nicchia sono molto vecchi, in particolare quello che esce dalla fessura del buco è consumato nella camicia.

Mody Melillo

veröffentlicht von damian