Cima Bois mt. 2559 (I) - Alverà/ Spigolo Sud-Est

 


 Gruppo di montagna: Fanes


 Arrivo: Bressanone - Val Badia - Passo Falzarego
 Punto di partenza: Bar Da Ra Nona mt. 1985
 Difficoltá: IV, con passaggi di V
 Dislivello: ca. mt. 250
 Tiri: 14
 Tempo di scalata: 4 ore
 Roccia: buona
 Discesa: come sotto descritto

Beschreibung der Alpintour
I nostri alpini in guerra la chiamavano anche Col dei Bois, mentre chiamavano For. Bois il Col dei Bois della carte. Ha le stesse caratteristiche del Piccolo Lagazuoi e di C. Falzarego. Conquistata dagli italiani nel luglio 1915, dopo cinque giorni di combattimento. Questo spigolo sempre un po’ faticoso e ostico per gli alpinisti, si è salvato dagli untori che hanno marcato le vie più accessibili, con dei segni colorati per riconoscerne gli itinerari. Ogni qualvolta, che mi cimento in questa via ricostruisco l’ omino all’ attacco della stessa. Dalla Casa cantoniera ove è sito anche un Ristorante - Bar, si prende un comodo sentiero contrassegnato col n. 412 per Forcella Bois, fino a giungere su una strada rotabile, da qui si piega a sinistra, in un canale ghiaioso con ai lati dei pini mughi, fino ad uscire sotto la parete Sudest, ove vi è un sentiero che contorna tutta la parete di Cima Bois. L’ attacco è al centro della parete nera ed evidenziato da un ometto.


- 1° tiro: Su obliquando verso sinistra, ove la parete è più ricca di appigli, clessidra, continuare superando un breve accenno d’ intaglio a corona della parete, ove questa forma un piccolo diedrino, che giunge su una cengia con pini mughi e sosta (30 mt. 3° e 3°+).


- 2° tiro: Dopo gli anni 90, si preferisce salire dritto per una placca, molto bella, ricca di clessidre, per poi portarsi verso destra ed uscire su un diedrino, con roccia gradinata, si supera un fusto di larice spoglio di rami sulla sinistra e si giunge su sosta attrezzata (25 mt. 4° e un passo di 5°-).


- 3° tiro: Attraversare a sinistra per zolle erbose fino a portarsi in un canale camino ad imbuto, portarsi sulla parete di destra nella parte alta e attraversare a destra per uscire sullo spigolo, ottima roccia, ancora dritto per alcuni metri si giunge alla sosta (25 mt. 1° e 3°).


- 4° tiro: Salire per la parete di destra molta appigliata e contornarla sulla sinistra per uscire in un grande canale con sassi incastrati, sopra ad uno di questi sosta (25 mt. 3° e 3°+).


- 5° tiro: Attraversare a sinistra alcuni metri per poi aprirsi in un diedro con roccia rossa, difficile, un chiodo sulla destra, continuare per la fessura diedro sulla sinistra fino alla sosta in una nicchia a volte bagnata, sosta (25 mt. 4° e 4°+).


- 6° tiro: Salire un passo, clessidra sulla destra, continuare verso sinistra su roccia difficile per poi prendere una paretina dritta, molta appigliata, che conduce ad una placca sulla sinistra ed una fessura sulla destra, due chiodi, aprirsi in spaccata, sfruttando la paretina della fessura di destra e le asperità finali della placca sulla sinistra e dopo poco, se si è imboccato il passo giusto, si arriva alla sosta su un grosso terrazzo con pini mughi ove si effettua la sosta (25 mt. 4° e 5°).


- 7° tiro: Continuare verso sinistra per tracce di terreno battuto, fino a prendere la parete di destra e con roccia molto lavorata si giunge alla sosta (20 mt. 3°).


- 8° tiro: Salire dritto, poi un po’ a sinistra per una bella fessura, dopo poco un chiodo sulla destra, spostandosi un po’ sulla destra, una clessidra, poi per roccia molta articolata da divertirsi per le ottime prese, si giunge alla sosta alla sinistra di un evidente spuntone (30 mt. 3°).


- 9° tiro: Ancora su dritti per il filo dello spigolo, clessidra, si giunge ad un comodo terrazzo, ove si effettua la sosta (25 mt. 3°).


- 10° tiro: La parete offre una fessura da destra verso sinistra molto bella, mentre a destra si è in pieno spigolo, formato di roccia grigia, con ottimi appigli, negli ultimi anni preferisco quest’ alternativa, dopo poco una clessidra, ed infine seguendo la conformazione di un canale camino e sfruttando la parete sinistra rocciosa si giunge alla sosta (25 mt. 3° e 4°).


- 11° tiro: Camminando in leggera discesa e superando qualche sasso isolato con un piccolo traversino, per facili gradoni di roccia si giunge sotto una parete nera, ove si effettua la sosta (12 mt.).


- 12° tiro: Innalzarsi in parete, poi verso destra, un chiodo "Cassin" rosso, ancora qualche passo a destra, per poi superare un piccolo tettino con ottimi appigli, continuare dritto, dopo poco un chiodo, e per placca molto lavorata in direzione di una fessura con un sasso appoggiato, si giunge ad una grande nicchia, con il libro di vetta, e si effettua la sosta (4°+ e 5°).


- 13° tiro: Attraversare a sinistra per alcuni metri, salire dritto nella parte della fessura ove più è larga, un chiodo, poi arrampicare verso sinistra mantenendosi un po’ bassi, in modo da poter portare il busto fuori dallo strapiombo e potersi girare in spaccata con il piede destro su un ottimo appoggio e continuare per il corto diedro fino alla sosta sulla sinistra (7 mt. 5° e 5°+).


- 14° tiro: Arrampicare in un grande canale, con sassi incastrati, superarli verso destra, ed una volta montati sopra, superare un sasso appoggiato sulla sinistra per poi ridiscenderlo e seguire le tracce di terreno battuto che conducono al pianoro sommatale (25 mt. 3°).


- Prescrizioni tecniche:
- consigliabile ad alpinisti allenati e poliedrici alle tecniche di arrampicata.
- il penultimo tiro si può evitare con una variante.
- le soste sono attrezzate con chiodi cementati.

La salita è stata bella è armoniosa in quanto delle cordate Bresciane, ci hanno fatto compagnia per tutta la salita, in tale modo la mia compagna ha trovato un maggiore stimolo a superare i passaggi più difficili, come quelli menzionati, uscendone entusiasta.


- Rientro:
Il rientro dal vasto pianoro, in direzione Nord Est per una vecchia mulattiera di guerra e poi per il sentiero contrassegnato con omini, si giunge alla forcella di Cima Bois, dove sempre per il sentiero, scendendo e continuando a scendere, si confluisce sulla vecchia strada militare, che in parte si sfrutta attraversando una galleria, realizzata dagli alpini nell’ ultima guerra, a protezione delle valanghe, si giunge all’ intersezione del sentiero nr. 412 sulla sinistra, che conduce al punto di partenza, ore 1 ca. Inoltre, l’ attacco è il rientro possono avvenire anche dal primo tornante sulla strada per Cortina, ove attualmente è stato costruito il nuovo Ristorante da Strobel, però il sentiero di rientro non è così agevole ed è consigliabile solo ad esperti alpinisti. Nei miei anni in grigio verde, ho sempre percorso quest’ ultimo itinerario con gli alpini, in quanto più vicino al Passo Falzarego.

Mody Melillo

veröffentlicht von damian

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